Tutti possono riconoscere un vino di qualità da un vino di scarsa qualità.
Per farlo non è necessario essere dei grandi sommelier o professionisti.
Ecco alcuni consigli utili da tenere a mente per imparare, nel nostro piccolo, a riconoscere un buon vino:

Il prezzo non è automaticamente sinonimo di qualità. Esistono vini buoni ma dai prezzi contenuti: è il caso di quelle aziende che producono vini di Origine Controllata (DOC), vini di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e vini con Indicazione Geografica Tipica (IGT).

Più un vino è “vecchio” e meglio è: questo è vero, ma solo se parliamo di vini di una certa qualità e struttura. Infatti, non tutti i vini sono adatti all’invecchiamento: alcuni come il classico novello, i vini bianchi poco strutturati e quelli rosati devono essere gustati entro tempi brevi, perché perdono velocemente le caratteristiche di freschezza e bevibilità che li contraddistinguono.

Il tasso alcolico di un vino non ha nulla a che fare con la sua qualità. Quello che conta è piuttosto il giusto mix dell’alcol con altri elementi tipici del vino: ossia acidità e il tannino (presente nei vini rossi) ma questo dato non è possibile leggerlo sull’etichetta è qualcosa che va saputo a monte, poiché riguarda la conoscenza dei vigneti, delle annate, dei produttori.

– E’ importante l’etichetta ove, tra le altre diciture, appaiono due descrizioni del produttore: “prodotto ed imbottigliato da” ed “imbottigliato da”. Sono da preferire le prime dal momento che chi ha indicata la seconda frase è un mero imbottigliatore di vino e non un produttore.

La “barricazione“: quando il vino veniva conservato in botti di rovere (barrique) si è visto che il suo sapore diventava “più dolce e gradevole”. Premettendo che ci sono ottimi vini barricati, il “ trucco” sta nel fatto che, alcuni produttori sfruttano questa cosa per migliorare il vino fatto con uva di bassa qualità.

Meglio i vini con il tappo di sughero! Questo tappo garantisce una qualità del vino superiore, perché è pensato per assicurare una conservazione più lunga. E’ bene precisare, però, che il tappo di sughero presenta il rischio di sviluppare muffe e marcire, andando così a compromettere il gusto del vino.

– Al supermercato si possono trovare vini di qualità ma il problema riguarda il “dove” e “come” vengono conservati, soprattutto se lo smercio è lento poiché il vino, anche se già chiuso in bottiglia, tende ad assorbire l’aria circostante e quindi, per non essere “inquinato” nella sua essenza, necessita di essere posto in ambienti particolari e privi di altri odori.

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